Perché dobbiamo arrivare a controllare la «salute» dell’aria (come già si fa con acqua e alimenti)

Covid, come gestire (davvero) la sicurezza negli ambienti chiusi

Trentanove scienziati firmano un’analisi su Science
«Infezioni respiratorie quali raffreddore e influenza o anche più serie come il COVID-19 non sono più qualcosa di inevitabile“. “Deve iniziare una nuova era per fermare la pandemia”.
“Dobbiamo arrivare a controllare la «salute» dell’aria (come già si fa con acqua e alimenti)”.

 

Questo il summary dell’articolo apparso sulla prestigiosa rivista il 14 Maggio 2021

C’è una grande disparità nel modo in cui pensiamo e affrontiamo le diverse fonti di infezione ambientale.

I governi hanno promulgato per decenni una grande quantità di legislazione e investito pesantemente nella sicurezza alimentare, nell’igiene e nell’acqua potabile per scopi di salute pubblica.

Al contrario, gli agenti patogeni aerodispersi e le infezioni respiratorie, siano essi influenza stagionale o COVID-19, sono affrontati in modo piuttosto debole, se non per niente, in termini di regolamenti, standard e progettazione e funzionamento degli edifici, relativi all’aria che respiriamo.

Suggeriamo che la rapida crescita della nostra comprensione dei meccanismi alla base della trasmissione delle infezioni respiratorie dovrebbe guidare un cambiamento di paradigma nel modo in cui vediamo e affrontiamo la trasmissione delle infezioni respiratorie per proteggerci da sofferenze inutili e perdite economiche. II tutto parte con il riconoscimento che la prevenzione delle infezioni respiratorie, come la riduzione delle malattie trasmesse dall’acqua o dagli alimenti, è oggi un problema trattabile.

 

Leggi QUI l’articolo apparso sul “Corriere della Sera” del 15 Maggio 2021.